Nonni vicini e lontani, gioie e dolori di una famiglia a distanza.

,,

Quando si parla di nonni a tutte noi probabilmente saltano in mente i ricordi legati ai nostri nonni e nonne, ai giochi che hanno condiviso con noi e allo sguardo complice e ammiccante con cui ci hanno visto crescere. 

Io con mia nonna ho passato moltissimo tempo, mangiavo spesso da lei e giocavo nel suo giardino. Quando ero malata mi faceva ascoltare la radio e passava ore e ore a farmi compagnia, e prima di andare a dormire mi metteva il pigiama sul termo e io adoravo infilarmelo bello caldino. Ancora adesso, ormai bisnonna, non perde occasione di viziare e coccolare i suoi 4 nipoti e la sua bis nipotina, quando la vede. Si, perché la nostra è una di quelle famiglie che ha dovuto scegliere dove vivere, quando incontri la tua metà mela ed è di un paese straniero prima o poi si presenta il bivio, e noi abbiamo scelto la Spagna, Barcellona.

I miei ci hanno appoggiato fin dal principio aiutandoci moltissimo e mai, neanche un momento, mi hanno fatto pesare il mio “abbandono”. Ora che sono nonni capisco che vorrebbero partecipare più da vicino alla quotidianità della piccola Gemma, e anch’io vorrei poterli coinvolgere di più permettendo che si creasse quel legame magico nonni-nipoti che io ho vissuto, e vivo ancora, con mia nonna.

Ma i lati positivi di questa lontananza, dove sono? Se non sbaglio il titolo dice “gioie e dolori”…!!!

Non so se possiamo considerarle “gioie”, ma la tecnologia credo sia la grande ancora di salvezza delle famiglie come la nostra, sospese a metà tra due paesi, due lingue, diverse tradizioni…

Se non ci fosse Skype di certo non potremmo sentirci tutti i giorni, e grazie alla webcam ci possiamo anche vedere. Probabilmente con i miei parlo di più ora che quando vivevo con loro, e la gioia di rivederli è tanta che compensa il dispiacere di dover ripartire, ogni volta.  Ora Gemma è ancora piccola ma penso che quando crescerà un po’ troverà divertente vedere i nonni sullo schermo, e parlare con loro con una cuffia senza fili, gironzolando per casa. Certo, manca il contatto fisico quotidiano, ma per fortuna nell’epoca in cui viviamo 1200 km non sono molti, e già m’immagino Gemma tutta emozionata quando si partirà per andare in Italia “dai nonni”, o quando farà la sua valigina per andare a passare un periodo al mare “dai nonni”, senza quei rompiscatole di mamma e papà (che lavorano, ahimè)!! Saranno i “nonni delle feste”, quelli da cui si va per Natale e durante l’estate.

La nostra famiglia a distanza comprende anche mia sorella, che morirebbe dalla voglia di fare la “zietta” a tempo pieno (lavoro permettendo…), e poi zii, cugini con cui sono cresciuta…. insomma, quello che è certo è che la famiglia di Gemma è metà italiana e metà spagnola, e il nostro più grande desiderio è che si senta legata a entrambe le realtà con uguale intensità, anche se in modo diverso.

Certo, perché anche i nonni-suoceri sono presenti nella sua vita, e sono sempre disponibili a dare una mano quando serve. Senza il loro aiuto e la loro presenza non sarebbe stato così facile per me ambientarmi in questa nuova vita lontano da casa, e ora che sono nonni fanno il possibile per dare qualcosa di se alla piccola Gemma.

Insomma, per concludere, quella che all’inizio sembrava una distanza che poteva creare lontananza, con l’esperienza, la buona volontà e l’amore incondizionato di tutti si è rivelata solo una distanza kilometrica, niente di più.

Può forse una distanza materiale separarci davvero dagli amici?

Se desideri essere accanto a qualcuno che ami, non ci sei forse già? ( Richard Bach)

Questo post partecipa al blogstorming