26 ottobre 2012

Allattamento e adozione, una scelta possibile!

Sinceramente, quante di voi sapevano che una mamma adottiva può riuscire ad allattare al seno? Io mi vergogno molto della mia ignoranza ma fino a ieri non ne avevo idea, forse perché non mi sono mai trovata nella necessità di informarmi su questo tema, e sono rimasta a bocca aperta quando me ne hanno parlato!

Spinta dalla curiosità mi sono documentata a dovere, trovo infatti straordinario come il corpo umano sia in grado di rispondere all’istinto per dare nutrimento a un “cucciolo”, un vero miracolo della natura!

Le prime notizie che ho trovato su questo tema riguardano altre culture, lontane dalla nostra società: in Africa per esempio quando la mamma muore durante il parto è frequente che siano la nonna o la zia ad allattare il neonato provvedendo alla sua alimentazione esattamente come farebbe la mamma biologica.

La capacità di allattare infatti è determinata soprattutto dalla stimolazione del seno e dalla corretta suzione da parte del bebè, oltre che dagli ormoni. Non è quindi imprescindibile che la mamma adottiva sia passata attraverso l’esperienza della gravidanza e del parto per poter allattare il proprio bimbo.
Ma quali sono le condizioni che possono influire sul buon esito dell’allattamento da parte di una mamma adottiva?

- È importantissimo il desiderio della mamma di allattare, che le farà superare le difficoltà e le possibili delusioni iniziali. Anche solo provarci può favorire l’instaurarsi del vincolo mamma-bimbo e della comunicazione non verbale e innata in tutti i neonati.

- La corretta e costante stimolazione del petto è un requisito fondamentale: già qualche mese prima dell’incontro la mamma può cominciare a stimolare la produzione di latte con un tiralatte più volte al giorno. Una volta poi che mamma e bimbo cominciano la loro vita insieme può avere inizio il processo di allattamento indotto, che potrebbe richiedere diversi tentativi e una dedicazione esclusiva da parte dei genitori.

- Si può poi ricorrere a un aiuto esterno per incentivare il piccolo a non abbandonare i tentativi di suzione: si tratta di una bottiglietta piena di latte appesa al collo della mamma e collegata ai capezzoli con dei sottili tubicini grazie ai quali il bimbo potrà collegare suzione = latte! ;-)

- L’appoggio di famiglia e amici è un altro fattore importante, i genitori che scelgono di tentare questa strada bellissima ma a volte difficile si troveranno a dover spiegare le loro motivazioni e la loro esperienza e potrebbero non essere sempre compresi.

- Per ultima ma non meno importante influisce l’età del bimbo e l’esperienza passata: i bebè di più di sei mesi se sono stati alimentati col biberon potrebbero rifiutarsi di attaccarsi al seno.

Tenendo conto di tutte queste variabili sembra che la percentuale di esito possa essere alta: secondo uno studio statunitense infatti il 36% delle mamme adottive che decidono di provare questa strada hanno esito positivo e possono allattare il loro bimbo!

Per approfondire leggete questo articolo che chiarisce molti aspetti dell’allattamento indotto e suggerisce una buona bibliografia.

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