10 gennaio 2012

I primi passi...cosí i bambini imparano a camminare

Ultimamente mi è capitato di parlare con mamme preoccupate per il momento in cui i loro bimbi avrebbero cominciato a muovere i primi passi. In casa non siamo particolarmente apprensivi, e Gemma da parte sua ci ha dimostrato fin da piccolissima un'autonomia e uno spirirto d'inziativa non comuni. Per questo ci siamo fidati di lei quando ha deciso che era arrivato il momento di fare i primi goffi tentativi di stare in piedi.

In linea generale ecco qualche consiglio per vivere serenamente questa tappa:

– Verso gli 8-10 mesi cominciano le prove generali. Il bimbo cerca di stare in piedi appoggiandosi a tutto quello che trova alla sua portata, acquisendo maggiore coordinazione ed equilibrio. È il momento di lasciarlo sperimentare incoraggiandolo e mostrandoci orgogliosi dei suoi progressi.

– Quando comincia a stare in piedi da solo può avere il problema di non essere più capace di tornarsi a sedere. Per fargli raggiungere una maggiore autonomia possiamo insegnargli a sedersi da solo, per esempio facendogli vedere come piegando le ginocchia l’atterraggio sarà più dolce.

– Nella prima fase per stimolarlo al movimento può essere una buona idea organizzare i suoi giocattoli in scatole che possa raggiungere e aprire da solo. In questo modo sarà invogliato a sollevarsi in piedi per esplorarne il contenuto.

– Ora che il bimbo può muoversi con maggiore libertà è importante eliminare tutti i pericoli. Bisognerà creare un ambiente che lo stimoli al movimento ma che allo stesso tempo sia sicuro. Può essere utile provare a osservare la casa con gli occhi del bimbo, immaginando che ogni oggetto può essere interessante da esplorare. Per rendere la nostra casa “a prova di bimbo” dovremo innanzitutto chiudere con degli appositi tappi tutte le prese di corrente che possano essere alla sua portata, proteggere gli spigoli dei mobili, mettere al sicuro detersivi e prodotti chimici.

– Al contrario gli ostacoli che possano essere presenti non devono per forza essere eliminati, è importante che il bimbo impari ad affrontare e superare le sue prime difficoltà. Possiamo elogiarlo quando riesce a superare un ostacolo e sostenerlo senza drammatizzare se perde l’equilibrio e cade. Imparare a camminare non è solo un atto motorio, ma rappresenta anche una tappa di maturazione psicologica che porta il bimbo verso una maggiore autonomia e autostima.

– Osserviamolo, cerchiamo di riconoscere i momenti di scoraggiamento per aiutarlo e sostenerlo. A volte basta tendergli la mano per fargli sentire che siamo lì vicino e dargli il coraggio di provarci di nuovo e affrontare le difficoltà. Cerchiamo di metterci nei suoi panni per capire e interpretare i suoi desideri.

Meglio non fare:

– Non soffocarlo con le nostre attenzioni, è importante che possa muoversi con una certa libertà. L’istinto di esplorazione dell’ambiente circostante è comune a tutti i bimbi e frenarlo eccessivamente potrebbe portarlo a un atteggiamento passivo e insicuro.

– Non aver paura delle cadute, sono la cosa più normale del mondo! Quando succede, invece di accorrere preoccupate e chiedergli se si è fatto male, è meglio incoraggiarlo a provarci di nuovo. È una conferma che lo aiuterà ad acquisire maggiore sicurezza nelle proprie capacità.

– Non farsi vincere dall’ansia. Se in alcuni momenti non riusciamo a controllare l’apprensione, possiamo chiedere aiuto al papà o a un familiare. Ricordiamoci che non siamo sole e che crescere un figlio è un compito che possiamo e dobbiamo condividere con tutta la famiglia.

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